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Calepino del G.A.L. Serre Calabresi/Alta Locride

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Segnali nuovi dal GAL Serre Calabresi

La sala consiliare della Comunità montana “Fossa del lupo”, a Chiaravalle Centrale, ha di nuovo ospitato l’assemblea dei soci del Gal Serre Calabresi, chiamata prima di tutto, in questa occasione, ad approvare il primo bilancio della nuova gestione del presidente Renato Puntieri.

Aprendo i lavori, Puntieri ha richiamato gli impegni presi lo scorso anno, all’indomani del suo insediamento, sottolineando il superamento di quelle che allora erano state presentate come criticità da affrontare con prontezza (riduzione delle spese eccedenti, a partire da quelle telefoniche e per rimborsi chilometrici; ricomposizione del capitale sociale disponibile), per un indispensabile cambio di rotta. I dati riassuntivi restituiscono un esercizio 2011 chiuso in pareggio, e che tuttavia contiene, pur in presenza di costi straordinari, una sostanziale riduzione (circa il 40%) delle spese di gestione.

Anche il trasferimento a Chiaravalle della sede operativa del Gal di 2° livello, e la riorganizzazione della struttura tecnico-amministrativa, sono decisioni che vanno nella direzione di un uso più attento delle risorse disponibili, e mirano a una più incisiva gestione delle numerose attività che il Gal è chiamato a coordinare: mentre prosegue l’iter del GAC Medio Jonio (programma del Fondo Europeo della Pesca, promosso insieme al Gal “Valle del Crocchio” e che interessa un ampio territorio costiero da Belcastro a Guardavalle), il PISL Spopolamento ha dato al Gal conferma del peso e del valore del suo ruolo nel territorio, e lo ha mostrato capace, dopo diverse riunioni preliminari con i ventidue comuni della provincia coinvolti, di giungere alla sottoscrizione del protocollo d’intesa a pochi giorni dalla pubblicazione del bando.

Nel prosieguo dell’assemblea, si è avuto un rendiconto sullo stato di attuazione del PSL Terrae Nostrae, il banco di prova più impegnativo su cui misurare le possibilità e la concretezza del Gal. Da Iter Vitis, progetto di cooperazione transnazionale che ha visto, tra le altre cose, la partecipazione del Gal alle fiere organizzate in Francia a febbraio e a marzo di quest’anno, ai progetti sui terrazzamenti e i percorsi in aree forestali, ai dodici progetti già valutati per agriturismi e fattorie aperte, ad altrettanti da valutare per la creazione di imprese commerciali e di servizio. Oltre, naturalmente, agli interventi a regia diretta del Gal, che impegneranno la struttura nei prossimi mesi. Il tutto mentre all’orizzonte si profilano nuove opportunità per privati ed enti pubblici, e l’avvio dei progetti relativi alle microfiliere.

Ma a Chiaravalle non si è ragionato soltanto di progettazione e di bandi: è emersa l’esigenza, anche alla luce delle note vicende dello scorso anno, di fare dei patti sociali un documento più sobrio e più chiaro, meno suscettibile di interpretazioni che rischiano di mandare in situazione di stallo l’intera struttura. I soci sono stati invitati a riguardare lo statuto, e ad avanzare, anche per mezzo di Internet, proposte che possano essere portate in discussione. Si è affermata la necessità di utilizzare sempre più in continuità, e con convinzione, gli strumenti telematici della comunicazione: è vitale per il Gal farsi conoscere, e per tutti gli altri attori sul territorio è fondamentale la disponibilità a fare rete, condividendo rapidamente e in sicurezza ogni possibile informazione su opportunità, eventi, nuove normative, modalità di accesso ai fondi, in una prospettiva di reciprocità idonea a innescare, mettendo a frutto competenze e capacità di programmazione, chance di sviluppo “orizzontale”.

L’assemblea ha lasciato dietro di sé sensazioni positive. Il Gal Serre Calabresi sembra di nuovo una struttura in buona salute, dinamica, in crescita, capace di programmare e mettere in cantiere, secondo una tempistica ragionevole, iniziative concrete per lo sviluppo locale. La stessa mattinata di lavori assembleari, in una giornata che coincideva con il ponte del 1° Maggio, pare un segnale nuovo, non “tradizionale”. E questo Gal potrebbe riuscire davvero a sollecitare nella giusta direzione gli equilibri del territorio, coordinando l’impegno di soggetti diversi in progetti collettivi, e riuscendo finalmente a liberare e a far emergere un “capitale sociale” ben più importante di quello tradotto in numeri nelle colonne di un bilancio.